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La Pace Ambrogio Lorenzetti

Museo Civico di Siena

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    Si informano i signori visitatori che la sala della Pace è chiusa per restauro

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    In occasione del Palio di Luglio 2024 gli orari di Museo e Torre subiranno delle variazioni dal 26 giugno al 2 luglio

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    Il giorno 26 maggio il Museo Civico chiuderà anticipatamente al pubblico alle ore 17,00 (chiusura biglietteria ore 16,15)

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00
Info ingresso museo
Info sull’ingresso al Museo
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Il Museo

Vero e proprio scrigno di arte e cultura, il museo, ubicato all'interno del Palazzo Pubblico di Siena, tra i più significativi edifici gotici dell'Italia medievale, è uno dei musei civici più importanti d'Italia per la qualità e la quantità di capolavori conservati al suo interno. Il percorso di visita comprende le maggiori sale di rappresentanza del palazzo, celeberrime per i dipinti murali e i cicli di affreschi che ne decorano le pareti. La visita del Palazzo Pubblico può essere integrata con la salita sulla Torre del Mangia, che offre dalla sua sommità una vista unica sulla città e sulla campagna circostante. 

Gli affreschi fanno parte dell'immenso patrimonio artistico del Museo

Il Museo Civico e la sua storia

Con i suoi oltre 100 anni di storia, le sue ricche sale affrescate e le sue prestigiose collezioni, Il Museo Civico di Siena testimonia la singolare evoluzione della storia e dell'arte senese dagli inizi del XIV secolo ai giorni nostri. 

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Le Sale e i loro tesori

La Sala del Risorgimento

L'attuale ambiente, che occupa lo spazio anticamente destinato alle udienze del Podestà, fu inaugurato nel 1890. Ripristinando l'antico uso di illustrare sulle pareti del Palazzo Pubblico importanti avvenimenti politici e civili, il Comune di Siena era tuttavia già giunto da oltre un decennio alla determinazione di dedicare al suo interno un omaggio postumo a Vittorio Emanuele II e all'epopea risorgimentale.

La Sala di Balìa

All'interno della sala si svolgevano nel XV secolo le riunioni della Balìa, organo esecutivo dell'antica repubblica senese. Assunse il suo aspetto attuale nei primi anni del Quattrocento a seguito del frazionamento di uno spazio più ampio che comprendeva anche l'adiacente Cappella dei Signori.

Anticamera del Concistoro

L'attuale aspetto neogotico della sala è frutto di un intervento ottocentesco come ricordato dalla data 1882 riportata nell'arcone centrale. La decorazione delle volte e delle pareti si deve al pittore e decoratore Giorgio Bandini. 

Concistoro

È solo nel 1682 che questo ambiente diviene sede del principale organo governativo cittadino di cui ancora oggi conserva il nome. Vi si accede varcando un portale marmoreo di stile rinascimentale, opera dello scultore fiorentino Bernardo Rossellino.

Il vestibolo

Questo piccolo vano, frutto degli interventi ottocenteschi sul Palazzo, occupa lo spazio in parte anticamente destinato alla sagrestia della Cappella dei Signori.

La Sala del Mappamondo

Questo vasto ambiente,in cui fino al 1343 si riuniva il Consiglio Generale della Repubblica senese, trae il proprio nome dalla perduta omonima opera realizzata da Ambrogio Lorenzetti attorno al 1345, costituita da un disco circolare in tela o pergamena fissato su un telaio, che rappresentava il mondo allora conosciuto con al centro la città di Siena, di cui rimane memoria nei segni di rotazione ancora visibili sulla parete di fondo. 

La Sala della Pace

La sala è l'ambiente dove i Nove, organo esecutivo dell'antica Repubblica di Siena, svolgevano le proprie funzioni di governo. 

L'Anticappella

Il piccolo vano, oggi noto come Anticappella, rappresentava nell'assetto quattrocentesco del Palazzo l'accesso all'antico Concistoro.

La Cappella dei Signori

La Cappella dei Signori, analogamente alla contigua sala di Balìa, fu ricavata nei primi anni del Quattrocento dalla frammentazione di un ambiente più vasto. Articolata in due campate e separata dalla sala del Mappamondo mediante un diaframma murario basso e sottile, presenta sulla parete di sinistra una decorazione ad affresco eseguita tra il 1406 e il 1407 da Taddeo di Bartolo, incentrata sulle storie del Transito della Madonna.

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Le Opere

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