Le Sale
Le ricche sale decorate, che costituiscono il fulcro del Museo, presentano una densa concentrazione di affreschi e dipinti murali spettanti ai più importanti interpreti della scuola pittorica senese dal Trecento all'Ottocento.
La decorazione degli ambienti del piano nobile, che segue di pari passo le varie vicende costruttive e storiche del Palazzo Pubblico, costituisce ancora oggi la principale caratteristica del Museo che lo rende celebre in tutto il mondo.
Le ricche sale decorate, che costituiscono il fulcro del Museo, presentano una densa concentrazione di affreschi e dipinti murali spettanti ai più importanti interpreti della scuola pittorica senese dal Trecento all'Ottocento.
La decorazione degli ambienti del piano nobile, che segue di pari passo le varie vicende costruttive e storiche del Palazzo Pubblico, costituisce ancora oggi la principale caratteristica del Museo che lo rende celebre in tutto il mondo.
La Sala del Risorgimento
L'attuale ambiente, che occupa lo spazio anticamente destinato alle udienze del Podestà, fu inaugurato nel 1890. Ripristinando l'antico uso di illustrare sulle pareti del Palazzo Pubblico importanti avvenimenti politici e civili, il Comune di Siena era tuttavia già giunto da oltre un decennio alla determinazione di dedicare al suo interno un omaggio postumo a Vittorio Emanuele II e all'epopea risorgimentale.
L'attuale ambiente, che occupa lo spazio anticamente destinato alle udienze del Podestà, fu inaugurato nel 1890. Ripristinando l'antico uso di illustrare sulle pareti del Palazzo Pubblico importanti avvenimenti politici e civili, il Comune di Siena era tuttavia già giunto da oltre un decennio alla determinazione di dedicare al suo interno un omaggio postumo a Vittorio Emanuele II e all'epopea risorgimentale.
La Sala di Balìa
All'interno della sala si svolgevano nel XV secolo le riunioni della Balìa, organo esecutivo dell'antica repubblica senese. Assunse il suo aspetto attuale nei primi anni del Quattrocento a seguito del frazionamento di uno spazio più ampio che comprendeva anche l'adiacente Cappella dei Signori.
All'interno della sala si svolgevano nel XV secolo le riunioni della Balìa, organo esecutivo dell'antica repubblica senese. Assunse il suo aspetto attuale nei primi anni del Quattrocento a seguito del frazionamento di uno spazio più ampio che comprendeva anche l'adiacente Cappella dei Signori.
Anticamera del Concistoro
L'attuale aspetto neogotico della sala è frutto di un intervento ottocentesco come ricordato dalla data 1882 riportata nell'arcone centrale. La decorazione delle volte e delle pareti si deve al pittore e decoratore Giorgio Bandini.
L'attuale aspetto neogotico della sala è frutto di un intervento ottocentesco come ricordato dalla data 1882 riportata nell'arcone centrale. La decorazione delle volte e delle pareti si deve al pittore e decoratore Giorgio Bandini.
Concistoro
È solo nel 1682 che questo ambiente diviene sede del principale organo governativo cittadino di cui ancora oggi conserva il nome. Vi si accede varcando un portale marmoreo di stile rinascimentale, opera dello scultore fiorentino Bernardo Rossellino.
È solo nel 1682 che questo ambiente diviene sede del principale organo governativo cittadino di cui ancora oggi conserva il nome. Vi si accede varcando un portale marmoreo di stile rinascimentale, opera dello scultore fiorentino Bernardo Rossellino.
Il vestibolo
Questo piccolo vano, frutto degli interventi ottocenteschi sul Palazzo, occupa lo spazio in parte anticamente destinato alla sagrestia della Cappella dei Signori.
Questo piccolo vano, frutto degli interventi ottocenteschi sul Palazzo, occupa lo spazio in parte anticamente destinato alla sagrestia della Cappella dei Signori.
La Sala del Mappamondo
Questo vasto ambiente,in cui fino al 1343 si riuniva il Consiglio Generale della Repubblica senese, trae il proprio nome dalla perduta omonima opera realizzata da Ambrogio Lorenzetti attorno al 1345, costituita da un disco circolare in tela o pergamena fissato su un telaio, che rappresentava il mondo allora conosciuto con al centro la città di Siena, di cui rimane memoria nei segni di rotazione ancora visibili sulla parete di fondo.
Questo vasto ambiente,in cui fino al 1343 si riuniva il Consiglio Generale della Repubblica senese, trae il proprio nome dalla perduta omonima opera realizzata da Ambrogio Lorenzetti attorno al 1345, costituita da un disco circolare in tela o pergamena fissato su un telaio, che rappresentava il mondo allora conosciuto con al centro la città di Siena, di cui rimane memoria nei segni di rotazione ancora visibili sulla parete di fondo.
La Sala della Pace
La sala è l'ambiente dove i Nove, organo esecutivo dell'antica Repubblica di Siena, svolgevano le proprie funzioni di governo.
La sala è l'ambiente dove i Nove, organo esecutivo dell'antica Repubblica di Siena, svolgevano le proprie funzioni di governo.
L'Anticappella
Il piccolo vano, oggi noto come Anticappella, rappresentava nell'assetto quattrocentesco del Palazzo l'accesso all'antico Concistoro.
Il piccolo vano, oggi noto come Anticappella, rappresentava nell'assetto quattrocentesco del Palazzo l'accesso all'antico Concistoro.
La Cappella dei Signori
La Cappella dei Signori, analogamente alla contigua sala di Balìa, fu ricavata nei primi anni del Quattrocento dalla frammentazione di un ambiente più vasto. Articolata in due campate e separata dalla sala del Mappamondo mediante un diaframma murario basso e sottile, presenta sulla parete di sinistra una decorazione ad affresco eseguita tra il 1406 e il 1407 da Taddeo di Bartolo, incentrata sulle storie del Transito della Madonna.
La Cappella dei Signori, analogamente alla contigua sala di Balìa, fu ricavata nei primi anni del Quattrocento dalla frammentazione di un ambiente più vasto. Articolata in due campate e separata dalla sala del Mappamondo mediante un diaframma murario basso e sottile, presenta sulla parete di sinistra una decorazione ad affresco eseguita tra il 1406 e il 1407 da Taddeo di Bartolo, incentrata sulle storie del Transito della Madonna.